PCP & Costruttivismo

Dizionario (in costruzione) della Psicologia dei Costrutti Personali e del Costruttivismo

L’obiettivo di questa sezione è ambizioso: raccogliere e descrivere in ordine alfabetico i termini più importanti per comprendere la PCP ed alcune teorie che appartengono al Costruttivismo. Una sorta di omaggio, in italiano, al lavoro di Jörn Scheer e Beverly Walker che molti anni prima di me hanno avuto l’intuizione di avvicinare gli psicologi alla teoria di G. A. Kelly attraverso The Internet Encyclopeadia of Personal Constructs Psychology. L’auspicio è di riuscire ad emulare almeno in parte il loro lavoro e di riuscire a farlo in maniera collaborativa grazie all’aiuto dei colleghi che si interessano alla PCP.

A

Aggressività: l’aggressività è l’elaborazione attiva del proprio campo percettivo (D. Bannister, F. Fransella, 1986).

Alternativismo costruttivo: è la posizione filosofica secondo cui ci sono sempre diverse costruzioni alternative disponibili tra le quali scegliere per interpretare il mondo. Nessuno è rinchiuso in un angolo; nessuno è completamente vincolato dalle circostanze; nessuno è vittima degli eventi della propria vita (G. Kelly, 1991).

Ansia: l’ansia è la consapevolezza che gli eventi che ci troviamo di fronte giacciono per lo più al di fuori del campo di pertinenza del nostro sistema di costrutti (D. Bannister, F. Fransella, 1986).

C

Colpa: la colpa è la consapevolezza della rimozione del sé dalla struttura nucleare di ruolo (D. Bannister, F. Fransella, 1986).

Come se, filosofia del (ted. Als Ob Philosophie) Concezione filosofica elaborata dal filosofo neokantiano Vaihinger (➔) nella sua opera maggiore Die Philosophie des Als Ob (1911). Basata sulle idee che l’autore cominciò a sviluppare intorno al 1875, l’opera ebbe un’enorme influenza, contando almeno sei edizioni nei dodici anni successivi alla prima, compresa un’edizione popolare nel 1923. Prendendo le mosse dalla tesi kantiana, nella dialettica trascendentale, del carattere regolativo delle idee della ragione, Vaihinger sostiene il carattere di «finzione» (Fiktion) delle assunzioni che strutturano la vita umana. Secondo questa concezione finzionalista la realtà in quanto tale non è conoscibile, ma occorre ricorrere a modelli finzionali di pensiero e comportarci «come se» il mondo corrispondesse a essi. Nozioni generali come ‘cosa’, ‘proprietà’ e ‘causa’ non riguardano la realtà precostituita ma sono configurabili come finzioni in grado di ordinare la molteplicità delle nostre esperienze sensoriali. Per Vaihinger la finzione è una costruzione psichica che è trasversale nella scienza, nella religione e nella morale, caratterizzata dall’aspirazione a essere utile, conforme a uno scopo pratico, euristico o di adattamento all’ambiente. Su questa base, Vaihinger delinea una teoria generale della scienza, della morale e della religione tutta basata sul ruolo che in tali ambiti del pensiero umano rivestono questi modelli finzionali. Vaihinger distingue la finzione dall’ipotesi: a differenza dell’ipotesi, la finzione non solo non può mai essere verificata, ma contraddice deliberatamente la realtà. Da un punto di vista cognitivo le finzioni sono l’esito di svariate operazioni mentali (astrazione, ordinamento, schematizzazione, scomposizione e composizione, isolamento, approssimazione, generalizzazione, ecc.) che portano a una presa di distanza dalla realtà (semifinzioni), oppure approdano a contraddizioni formali (finzioni pure) come il concetto di punto, linea, infinito, assoluto, cosa in sé, atomo, materia, numero immaginario e così via. (http://www.treccani.it/enciclopedia)

Corollario della costruzione: una persona anticipa gli eventi costruendone le repliche (G. Kelly, 1955).

Corollario della individualità: le persone differiscono l’una dall’altra nella loro costruzione degli eventi (G. Kelly, 1955).

Corollario dell’organizzazione: ogni persona sviluppa in modo caratteristico, per la propria convenienza nell’anticipare gli eventi, un sistema di costruzione che comprende relazioni ordinali fra costrutti (G. Kelly, 1955).

Corollario della dicotomia: il sistema di costruzione di una persona è composto da un numero finito di costrutti dicotomici (G. Kelly, 1955).

Corollario della scelta: una persona sceglie per sè quell’alternativa in un costrutto dicotomizzato per mezzo della quale anticipa la maggior possibilità di elaborazione del proprio sistema (G. Kelly, 1955).

Corollario del campo: un costrutto è idoneo per l’anticipazione solo di un numero finito di eventi (G. Kelly, 1955).

Corollario dell’esperienza: il sistema di costruzione di una persona varia a mano a mano che essa costruisce la replica degli eventi (G. Kelly, 1955).

Corollario della modulazione: la variazione nel sistema di costruzione di una persona è limitata dalla permeabilità dei costrutti entro il cui campo di pertinenza giacciono le varianti (G. Kelly, 1955).

Corollario della frammentazione: una persona può impiegare di volta in volta una varietà di sottosistemi di costruzione che sono deduttivamente incompatibili gli uni con gli altri (G. Kelly, 1955).

Corollario della comunanza: nella misura in cui una persona impiega una costruzione dell’esperienza simile a quella impiegata da un’altra, i suoi processi sono psicologicamente simili a quelli dell’altra persona (G. Kelly, 1955).

Corollario della socialità: nella misura in cui una persona costruisce i processi di costruzione di un’altra, può giocare un ruolo in un processo sociale che coinvolge l’altra persona (G. Kelly, 1955).

Costrizione: la costrizione si verifica quando una persona restringe il suo campo percettivo allo scopo di minimizzare delle incompatibilità evidenti (D. Bannister, F. Fransella, 1986).

Costrutto comprensivo: un costrutto comprensivo è un costrutto che sussume un’ampia varietà di eventi (D. Bannister, F. Fransella, 1986).

Costrutto costellatorio: un costrutto che stabilisce l’appartenenza dei suoi elementi ad altri domini è chiamato costellatorio. Si tratta di un pensiero stereotipato o tipologico (G. Kelly, 1955).

Costrutto incidentale: un costrutto incidentale è un costrutto che sussume una ristretta varietà di eventi (D. Bannister, F. Fransella, 1986).

Costrutto lasso: un costrutto lasso è un costrutto che conduce a previsioni variabili, ma che mantiene la sua identità (D. Bannister, F. Fransella, 1986).

Costrutto nucleare: un costrutto nucleare è un costrutto che governa i processi di mantenimento di una persona (D. Bannister, F. Fransella, 1986).

Costrutto periferico: un costrutto periferico è un costrutto che può essere cambiato senza una seria modificazione della struttura nucleare (D. Bannister, F. Fransella, 1986).

Costrutto prelativo: un costrutto che considera di sua esclusiva appartenenza gli elementi del suo dominio è chiamato prelativo. Si tratta di una costruzione del tipo “nient’altro che”: “se questa è una palla, non è nient’altro che una palla” (G. Kelly, 1955).

Costrutto preverbale: un costrutto preverbale è un costrutto che continua ad essere usato, anche se non ha una parola simbolo conforme. Può essere stato inventato o meno prima che il cliente avesse la padronanza del simbolismo linguistico (D. Bannister, F. Fransella, 1986).

Costrutto proposizionale: un costrutto che non veicola alcuna implicazione riguardo l’appartenenza dei suoi elementi ad altri domini è un costrutto proposizionale. Si tratta di una costruzione incontaminata (G. Kelly, 1955).

Costrutto regnante: un costrutto regnante è un tipo di costrutto superordinato che assegna ognuno dei suoi elementi ad una categoria su una base “tutto o niente”, come nella logica classica (D. Bannister, F. Fransella, 1986).

Costrutto stretto: un costrutto stretto è un costrutto che conduce a previsioni invariabili (D. Bannister, F. Fransella, 1986).

Costrutto subordinato: un costrutto subordinato è un costrutto che è compreso come elemento nel contesto di un altro (D. Bannister, F. Fransella, 1986).

Costrutto superordinato: un costrutto superordinato è un costrutto che ne comprende un altro come uno degli elementi del suo contesto (D. Bannister, F. Fransella, 1986).

Costrutti: denominiamo costrutti quegli schemi che sono utilizzati per conoscere gli eventi. I costrutti sono modalità per costruire la realtà. Essi consento all’uomo, e anche agli animali, di dare un senso a qualunque comportamento, sia esso esplicitamente formulato o implicitamente agito, espresso verbalmente o non verbalmente, più o meno coerente con altri comportamenti, elaborato razionalmente o percepito in modo viscerale (G. Kelly, 1955).

Costruttivismo radicale: è un approccio non-convenzionale al problema della conoscenza e del conoscere. Parte dall’assunto che la conoscenza, indipendentemente da come venga definita, sta nella testa delle persone, e che il soggetto pensante non ha alternativa: può solo costruire ciò che sa sulla base della sua stessa esperienza. Ciò che noi capiamo dell’esperienza costituisce l’unico mondo in cui sappiamo di vivere (E.V. Glasersfeld, 1998).

D

Dilatazione: la dilatazione si verifica quando una persona amplia il suo campo percettivo allo scopo di riorganizzarlo ad un livello più comprensivo. Non comprende, di per sé, la ricostruzione comprensiva di quegli elementi (D. Bannister, F. Fransella, 1986).

E

Esplorazione: lo “scopo” dell’esplorazione in realtà non è di scoprire se l’esplorazione è una buona cosa, ma di ricavare informazioni su ciò che si esplora (G. Bateson, 1984).

I

Informazione: ricevere informazioni  vuol dire sempre necessariamente ricevere notizie di differenza, e la percezione della differenza è sempre limitata da una soglia. Le differenze troppo lievi o presentate troppo lentamente non sono percettibili: non offrono alimento alla percezione.  Qualunque differenza che generi una differenza è una informazione (G. Bateson, 1984).

L

Livello di consapevolezza cognitiva: il livello di consapevolezza cognitiva varia da alto a basso. Un costrutto di alto livello è un costrutto che è prontamente espresso in simboli socialmente efficaci, le cui alternative sono prontamente accessibili, che rientra bene nel campo di pertinenza della costruzione maggiore del cliente, e che non è sospeso dai suoi costrutti superordinati (D. Bannister, F. Fransella, 1986).

M

Minaccia: la minaccia è la consapevolezza di un imminente e ampio cambiamento nelle strutture nucleari (D. Bannister, F. Fransella, 1986).

O

Ontogenesi: l’ontogenesi è la storia della trasformazione strutturale di un’unità. Di conseguenza, l’ontogenesi di un sistema vivente è la storia del mantenimento della sua identità attraverso la autopoiesi continua nello spazio fisico (H. Maturana, F. Varela, 1985).

Ostilità: l’ostilità è lo sforzo continuo di estorcere prove validazionali a favore di un certo tipo di previsione sociale che è già stata riconosciuta come un insuccesso  (D. Bannister, F. Fransella, 1986).

P

Paura: la paura è la consapevolezza di un imminente e circoscritto cambiamento nelle strutture nucleari (D. Bannister, F. Fransella, 1986).

Permeabilità: un costrutto è permeabile se ammette nel suo contesto elementi da poco percepiti. E’ impermeabile se rifiuta elementi sulla base della loro novità (D. Bannister, F. Fransella, 1986).

Polo emergente: il polo emergente di un costrutto è quel polo che abbraccia la maggior parte del contesto direttamente percepito (D. Bannister, F. Fransella, 1986).

Polo implicito: il polo implicito di un costrutto è quel polo che abbraccia il contesto di contrasto. Contrasta con il polo emergente. Spesso una persona non ha a disposizione un simbolo o un nome per indicarlo; viene simbolizzato solo in modo implicito dal termine emergente (D. Bannister, F. Fransella, 1986).

Postulato fondamentale:  i processi di una persona sono psicologicamente canalizzati dai modi in cui essa anticipa gli eventi (G. Kelly, 1955).

Presupposti: la scienza, come l’arte, la religione, il commercio, la guerra e anche il sonno, è basata su presupposti. Essa, tuttavia, differisce dalla maggior parte delle altre branche dell’attività umana non solo perché sono i presupposti degli scienziati a determinare le vie seguite dal pensiero scientifico, ma anche perché gli obiettivi stessi di questi ultimi consistono nel controllo e nella revisione dei vecchi presupposti e nella creazione di altri (G. Bateson, 1984).

Processi di mantenimento: sono quei processi attraverso i quali la persona mantiene la propria identità e la propria esistenza (G. Kelly, 1955).

S

Sé: il è un vero e proprio concetto o costrutto, quando lo si consideri nel contesto appropriato. Esso si riferisce ad un gruppo di eventi che sono simili sotto un certo aspetto e, per quel medesimo aspetto, sono necessariamente diversi da altri eventi. L’aspetto a fronte del quale gli eventi sono simili è il sé. Esso è anche ciò che rende il sé individuale, differenziato da altre individualità. Così concettualizzato, il sé può essere impiegato come una cosa, un riferimento, o un elemento nel contesto di un costrutto sovraordinato. Il sé può diventare una di quelle tre o più cose – o persone – delle quali almeno due sono simili e al tempo stesso diverse da almeno una delle altre. Quando una persona inizia ad usare se stessa come riferimento nel formare costrutti, di solito cominciano a succedere cose sorprendenti. Scopre che i costrutti che forma funzionano come controlli rigorosi del proprio comportamento. Ne risente soprattutto il proprio comportamento in relazione alle altre persone. Forse, sarebbe più corretto dire che ne risente soprattutto il proprio comportamento a confronto con quello di altre persone. E a influenzare il proprio comportamento è, naturalmente, il confronto che egli vede o costruisce. Pertanto la gran parte della vita sociale di una persona è controllata dai confronti che essa giunge a vedere fra sé e gli altri (G. Kelly, 1991, p. 91)

Sé, la costruzione da parte del bambino: la costruzione del sé da parte del bambino si evolve progressivamente. Dal punto di vista della teoria dei costrutti personali è ragionevole pensare che questa elaborazione possa essere ulteriormente analizzata e definita nei termini di un uso crescente di costrutti con un più ampio campo di pertinenza, probabilmente un iniziale uso di costrutti prelativi e costellatori ed un uso successivo di costrutti più proposizionali, corredato da un costante aumento nella varietà delle implicazioni dei costrutti. Una caratteristica importante di questa elaborazione potrebbe essere il raggiungimento di meta-costruzioni sui processi e sul cambiamento e successivamente il riconoscimento della natura riflessiva del costruire (D. Bannister, J. Agnew, 1977).

Sommersione: il polo sommerso di un costrutto è quel polo che è meno disponibile per l’applicazione agli eventi (D. Bannister, F. Fransella, 1986).

Sospensione: un elemento sospeso è un elemento che viene omesso dal contesto di un costrutto come risultato di una revisione del sistema di costrutti di un cliente (D. Bannister, F. Fransella, 1986).

Mini guide illustrate alla Psicologia dei Costrutti Personali

Le mini guide illustrate sono il tentativo di creare un agile strumento di divulgazione della teoria kelliana sotto forma di brevi video.  Suddivise in diversi volumi, affrontano  i contenuti principali della Psicologia dei Costrutti Personali attraverso le parole dei maggiori esperti di Costruttivismo.

Buona visione

 

Mini guida illustrata alla PCP. Vol. 1 – Postulato Fondamentale e Corollari
Mini guida illustrata alla PCP. Vol. 2 – Le Transizioni
Mini guida illustrata alla PCP. Vol. 3 – I Costrutti
Mini guida illustrata alla PCP. Vol. 4 – I Costrutti Diagnostici